CONVEGNO CON OLTRE 200 OPERATORI


Giornata di formazione su integrazione Ospedale-Territorio per oltre 200 tra operatori della rete di cure palliative bergamasca


19 aprile 2016 

Casa del Giovane - Bergamo

Otto ore di lavoro intenso insieme: medici ospedalieri e di assistenza primaria, soggetti accreditati per la domiciliarità, personale degli hospice, infermieri, psicologi, OSS, volontari, hanno fatto vivere nella pratica dei gruppi di lavoro anche l’analisi di un complesso caso clinico, per scambiarsi i diversi punti di vista e arricchire la presa in carico totale del malato in fase avanzata, attraverso un modo di apprendere basato sulla integrazione interprofessionale e multidisciplinare per migliorare la qualità di cura e assistenza in degenza e a domicilio.

Il Convegno promosso dall’Associazione Cure Palliative Onlus in collaborazione con l’ATS di Bergamo ha dato il via ai percorsi formativi 2016, che prevedono anche tre corsi da 16 ore in 4 pomeriggi, un corso universitario da 25 ore in 5 pomeriggi e altre iniziative di contorno, in continuità con quanto già promosso nel 2014 e poi nel 2015, raggiungendo già allora più di 1000 operatori e rafforzando così le basi per un ulteriore miglioramento del servizio.

Il Direttore Generale ATS, Mara Azzi, ha aperto la giornata con una approfondita presentazione della Legge 23 della Regione Lombardia, sottolineando la centralità dell’obiettivo della integrazione ospedale-territorio e precisando che l’evoluzione dei ruoli e dei compiti di tutte le componenti coinvolte porterà a un miglioramento del servizio.

Il Presidente dell’Associazione Cure Palliative, Arnaldo Minetti, ha sottolineato che la interprofessionalità e la multidisciplinarietà su cui si fondano questi percorsi formativi integrati consentono una crescita professionale che permette una presa in carico organica e precoce del malato in fase avanzata nei diversi setting di cura più adeguati: ha anche evidenziato che la rete bergamasca di cure palliative è arrivata a seguire più di 3700 malati terminali all’anno e ciò comporta la necessità che venga rafforzato il personale, a cominciare dall’assunzione dei medici palliativisti necessari.

Dopo le relazioni sulla cura in hospice e a domicilio, sviluppate da Benigno Carrara e Lorena Zanardi, Michele Fortis ha fatto il punto della situazione sulle cure palliative simultanee precoci con piena collaborazione fra specialisti delle diverse patologie e palliativisti, Valentina Strappa ha affrontato il prendersi cura del paziente e di fragilità e Marco Zanchi ha sviluppato il tema delle discipline e delle pratiche di cura.

Si sono a questo punto formati quattro gruppi di lavoro, ciascuno con cinquanta partecipanti, che hanno affrontato e approfondito un complesso caso clinico, evidenziando nel vivace dibattito  le eccellenze e le criticità dei concreti percorsi di cura che coinvolgevano le diverse strutture e le diverse professionalità sempre con la centralità del malato: il tutto è stato esposto successivamente in plenaria, dove è comunque stata espressa grande soddisfazione per l’andamento delle discussioni degli approfondimenti e per l’arricchimento metodologico.

La giornata è stata chiusa con una scoppiettante tavola rotonda nella quale sono state condivise alcune criticità da superare, soprattutto a livello della necessità di presa in carico precoce, di dimissioni protette e programmate fra ospedale e territorio, di comunicazione corretta con centralità del malato, di accompagnamento a 360 gradi, di necessità di arruolamento di altri medici palliativisti, psicologi, e infermieri per estendere e migliorare ulteriormente il servizio.

Arnaldo Minetti ha concluso ringraziando tutti i presenti per la loro disponibilità alla crescita professionale foriera di crescita qualitativa della rete e ha sottolineato il pieno consenso della comunità bergamasca che non ha caso ha aderito alla raccolta di firme promossa dall’Associazione Cure Palliative per chiedere nuove assunzioni raggiungendo per ora il grande risultato di 23000 firme.